lunedì 20 luglio 2009

23 luglio - Presidio sul Pacchetto Sicurezza - Appello

CGIL CISL UIL Torino - APPELLO PER IL PRESIDIO
Le Associazioni proponenti il presidio valutano negativamente le norme del cosiddetto “Pacchetto sicurezza” approvato definitivamente dal Senato il 2/7/2009, relative al fenomeno dell’immigrazione straniera, perché cambia le regole per chi è immigrato nel nostro Paese, alla ricerca di una vita migliore per sé e per la propria famiglia.
Ricordiamo che l’emigrazione italiana all’interno del nostro Paese e all’estero ha rappresentato per molte famiglie una scelta dura e obbligata per ricercare condizioni di vita più favorevoli di quelle che lasciavano.
Per questo ci pare inaccettabile che l’immigrazione di altri esseri umani verso la nostra nazione sia considerata e combattuta come una questione e un problema essenzialmente di ordine pubblico, acuendo la separazione normativa tra le condizioni degli immigrati e quelle degli italiani.
Pensiamo che tutti i lavoratori debbano avere uguali diritti e doveri, indipendentemente dalla razza, dalla etnia, dalla religione, a tutte le latitudini del nostro Paese.
La legge Bossi-Fini ha mostrato evidenti limiti nel regolarizzare la presenza dei lavoratori stranieri tramite i decreti flussi che segnano pesanti ritardi nell’applicazione.
Non possiamo restare indifferenti in particolare alla introduzione della norma sul “reato di clandestinità”, che prevede, nel nostro ordinamento giuridico, di punire una persona non per avere commesso un reato, ma semplicemente per lo “status” in cui si trova.
Questa disposizione pone purtroppo alla stessa stregua coloro che tentano di integrarsi anche accettando di lavorare “irregolarmente”, con coloro che nella clandestinità operano per delinquere.
Una norma che persegue le famiglie italiane che si avvalgono della necessaria collaborazione di straniere/i irregolari nei lavori domestici o di cura familiare, anche per la manifesta mancanza di adeguati servizi pubblici, spingendole al loro licenziamento per non incorrere in sanzioni penali.
Una legge che impedisce, di fatto, alle famiglie immigrate presenti nel nostro Paese, considerate clandestine, di accedere ai servizi sanitari, sociali e alla scuola.
Accanto a queste disposizioni figurano altre misure più restrittive in materia di riconoscimento dello status di rifugiato politico, di ricongiungimenti familiari, di costo economico per il permesso di soggiorno e la cittadinanza, che ostacolano oltremodo gli immigrati che intendono restare nel nostro Paese rispettando le leggi, a loro volta rispettati, anche sul piano dei più elementari diritti umani.
In ultimo, desta viva preoccupazione e contrarietà che nei nostri quartieri possano circolare ronde di cittadini “volontari”, mentre non si sostengono con adeguati mezzi i presidi delle forze di polizia deputate a vigilare e reprimere il crimine vero e proprio, anche straniero. Si ha, inoltre, l’impressione che si stia allentando, complessivamente, la rete dei servizi sociali per le fasce deboli della popolazione, compresi i lavoratori immigrati.
Il nostro obiettivo è dare dignità alla persona, costruire la solidarietà e l’unità fra lavoratori, continuando l’impegno a migliorare la legislazione in materia di immigrazione, a partire dalla Bossi-Fini, per evitare che l’illegalità nel lavoro e nella vita possa diventare “normale” per molti lavoratori stranieri.
Chiediamo che chiunque oggi lavori e viva onestamente possa uscire dalla trappola della clandestinità.
Proponiamo a tutti coloro che condividono questi obiettivi di aderire al PRESIDIO previsto per GIOVEDI 23 LUGLIO 2009 alle ore 18.00 in piazza Castello (davanti alla Prefettura). CGIL CISL UIL Torino